MENINGITE IN ITALIA : COME PREVENIRLA? del Prof. F. Aiuti*

img_aiutiLa meningite è una malattia infettiva contagiosa che colpisce le meningi, cioè le membrane sierose che rivestono il cervello e il midollo spinale e si manifesta in genere con febbre elevata, forte cefalea, vomito, compromissione dei sensi, rigidità dei muscoli del collo e della colonna vertebrale. La meningite può essere causata da vari agenti microbici (virus, batteri, miceti, protozoi), il decorso è in genere acuto e aggressivo. Numerosi sono i batteri che possono causare la meningite: meningococco, pneumococco, emofilo dell’influenza, stafilococco, pneumococco e bacillo della tubercolosi. Il decorso è a volte influenzato dalla situazione immunitaria dell’ospite colpito.

In Italia c’è stato un allarme esagerato sulla meningite in quanto il numero totale dei casi segnalati negli ultimi 4 anni è rimasto invariato e oscilla attorno ai 1450 casi all’anno. L’unico dato in aumento è quello della meningite da meningococco C in Toscana che è raddoppiato nel 2015 e 2016 rispetto agli anni precedenti per motivi non chiari.

Contrariamente alle notizie diffuse attraverso i media, la forma più frequente è quella causata dallo pneumococco (940 casi nel 2016) con una letalità del 10 %, seguita da meningococco (178 casi) con letalità del 12 %. Ma stranamente si parla molto della meningite da meningococco e non da altri microbi.

La meningite da meningococco C  ha causato in Italia 36 morti nel 2016, su un totale di 629 decessi per tutte le forme di meningite. Pertanto il clamore e la paura non sono spiegabili se non dalla attenzione personalizzata  dei media sulle singole persone colpite dall’infezione. Mi spiego, se muoiono in Italia 30 persone al giorno per indicenti automobilistici (3419 decessi nel 2016) se ne parla poco, ma se la morte riguarda una famiglia con bambini o 4 giovani che sono di ritorno da una discoteca tutti ne parlano. Pertanto la personalizzazione della morte per meningite dell’insegnante, della studentessa o della bambina in una scuola ha creato la notizia. Io non critico che si parli di meningite, ma non si deve dire che oggi siamo in una epidemia. Tuttavia la paura ha avuto risvolti positivi. Dopo le clamorose trasmissioni anche in RAI contro i vaccini, dopo le notizie che sono comparse su internet in cui si collegavano i vaccini a presunti ma non dimostrati effetti collaterali, è stato utile che ci sia stata una controinformazione con una corsa alle vaccinazioni. Molti genitori che erano contrari ai vaccini o dubbiosi sono andati dai loro medici di famiglia o alle ASL per fare vaccinare i loro figli. E’ ancor più rilevante il fatto che  tutti i vaccini, per coloro ai quali sono raccomandati, saranno gratuiti nelle varie regioni italiane (vedi decreto M.Salute 2017).

Tornando alla meningite ricordiamo che la malattia si trasmette per via aerea in genere da persone che sono portatrici sane ad altre che per motivi a volte di carenze immunitarie o perché non sono vaccinati si ammalano. Insomma è importante ricordare il concetto che non necessariamente chi ha un’infezione latente si ammala.

La terapia dei malati e la profilassi delle persone con cui questi hanno avuto contatti viene praticata con antibiotici nei casi di infezioni batteriche o di antivirali nel caso di meningiti virali.

Alcune delle forme di  meningite si prevengono con i vaccini. I vaccini efficaci e raccomandati sono: vaccino contro l’emofilo dell’influenza e vaccino contro i vari ceppi di meningococco e antipneumococcico. Quest’ultimo vaccino è non solo raccomandato ai bambini ma anche anziani perché è in grado non solo di ridurre il rischio della meningite, ma anche di  gravi infezioni polmonari, otiti e sepsi. Inoltre si raccomanda nei bambini il vaccino antimeningococcico C e negli adolescenti e giovani adulti si consiglia il vaccino tetravalente contro altri ceppi del meningococco (A,C,W,Y) anche se non sono mai stati vaccinati con il Vaccino C semplice. Da due anni è anche disponibile il vaccino contro il meningococco B che viene consigliato sia in bambini che in adolescenti e giovani adulti.

Tutti questi vaccini sono anche consigliati, non solo in bambini o anziani, ma in ogni età se le persone hanno patologie croniche gravi come la talassemia, le infezioni gravi croniche respiratorie e cardiache, il diabete, gravi malattie metaboliche, le immunodeficienze primitive o acquisite, la mancanza di milza, neoplasie o malattie linfoproliferative. I vaccini sono raccomandati anche a persone trapiantate con vari organi.

Questi vaccini a differenza di quello contro l’epatite B hanno una durata di 8-10 anni quindi devono essere ripetuti fino all’età adulta.

In conclusione è importante seguire le indicazioni della medicina ufficiale sempre e non solo quando le notizie di presunte epidemie escono nella stampa o in TV.

Il ruolo fondamentale per sensibilizzare e famiglie è compito dei medici e pediatri di base.

Oggi finalmente l’Ordine Nazionale dei Medici e Chirurghi  ha previsto sanzioni fino alla radiazione dall’Ordine per quei medici che sono contrari alle vaccinazioni

*Fernando Aiuti
Professore Emerito Università “Sapienza”  di Roma